La località di Balconi si trova nel Comune di Pescantina, nella parte nord, lungo la Statale del Brennero e la Ferrovia Verona-Brennero.
Gli anziani del luogo dicono che il nome “Balconi” sia una abbreviazione di “Tanti Balconi”, espressione riferita ad una vecchia casa padronale, ora ristrutturata, che aveva sulla facciata tanti piccoli balconi.
La storia di Balconi è legata a Pescantina sia civilmente che religiosamente.
Il suo nome cominciò a varcare i confini del Comune negli ultimi anni della 2° guerra mondiale, quando dalla stazione ferroviaria cominciarono a transitare e fermarsi i convogli che portavano in Germania tanti prigionieri italiani.
Nell’immediato dopoguerra è sempre alla stazione di Balconi che si fermarono le tradotte degli ex deportati, scampati dai campi di concentramento; è qui che poterono toccare la terra italiana e finalmente rifocillarsi.
A Balconi furono organizzati i campi per i primi soccorsi per gli ex internati e qui convenivano da tutta Italia i parenti di coloro che non erano ancora tornati per avere qualche notizia e alimentare qualche speranza. Fu così che il nome di Balconi di Pescantina varcò i confini della provincia e fu conosciuto in tutta Italia.
Per questo motivo a Balconi, vicino alla stazione ferroviaria, fu costruito, e solennemente inaugurato il 25 settembre 1966, il Monumento agli Ex internati. Il monumento ricorda gli ex internati nei campi di concentramento nazisti, i molti che sono morti e i reduci, cioè coloro che sono riusciti a ritornare.
In quell’occasione è stata fatta una grande festa con la presenza di molte autorità e numerosissimi reduci.
Sopra una piattaforma di marmo, si aprono, come per far conoscere a tutti questa grande tragedia, due ali fatte di filo spinato con mani piccole e grandi, perché nei campi di concentramento c’erano anche bambini molto piccoli. Al centro si eleva un’alta croce, al centro della quale è inserita la stella di David, simbolo del popolo ebreo. Questo vuole ricordare il sacrificio smisurato del popolo ebreo. Nei campi di concentramento nazisti ne sono morti sei milioni.
Balconi è stata il luogo di incontro tra la sofferenza di tanti ex deportati e la solidarietà semplice e accogliente di tante di persone del luogo: un incontro fraterno che riconosce nell’altro, soprattutto nel sofferente, una creatura da accogliere e da aiutare.
Nel dopoguerra la zona, bella, salubre e collegata con la vicina Verona, fu scelta da molti per costruirvi la casa, e fu così che l’aumento della popolazione portò alla proposta di iniziare la costituzione di una nuova parrocchia.
Gli abitanti residenti nella zona di Balconi erano in quegli anni circa 1.100.
Con decreto del Vescovo di Verona Mons. Giuseppe Carraro del 18 agosto 1967, Balconi è stata elevata a Vicaria Indipendente con il titolo di “chiesa san Pietro Martire”. Nelle messe di domenica 20 agosto 1967 venne letto il decreto di costituzione della nuova Vicaria indipendente. Con decreto vescovile del 20 agosto 1967 don Luigi Vicentini venne nominato vicario della Vicaria indipendente.
Il primo battesimo si fece il 3 settembre del 1967 e i battezzati furono dieci. Il primo funerale si celebrò il 23 agosto del 1967.
Con atto pubblico del 14 novembre 1967 Mons. Luigi Castagna, parroco della parrocchia di san Lorenzo in Pescantina dona alla chiesa parrocchiale di san Lorenzo un terreno.
Il patrimonio venne stralciato dalla chiesa parrocchiale di Pescantina con decreto vescovile del 12 maggio 1968.
Il decreto d’istituzione della parrocchia risale alla data del 26 aprile 1968.
Con successivo decreto del 29 aprile 1968 don Luigi Vicentini venne nominato vicario economo della nuova parrocchia ed entrò in vigore il decreto vescovile con la possibilità di celebrare i vari sacramenti.
Le prime comunioni si svolsero il 26 maggio 1968 e 19 furono i comunicati.
Il primo matrimonio celebrato nella “nuova parrocchia” il 22 giugno 1968.
Don Luigi venne nominato parroco della nuova parrocchia con decreto del vescovo Mons. Giuseppe Carraro del 10 marzo 1970.
In data 23 luglio 1970 il Sindaco del Comune di Pescantina comunica che gli abitanti erano 1392.
Visto il decreto del 26 aprile 1968 dell’Ordinario diocesano (integrato con due dichiarazione del 18 e 19 agosto 1970), la nuova Parrocchia venne ufficialmente riconosciuta con gli effetti civili dal Presidente della Repubblica con decreto del 15 novembre 1971.
Il luogo di culto iniziale della nuova parrocchia era stato ricavato da un piccolo capannone sito in via Roma, precedentemente adibito a officina meccanica. Le celebrazioni religiose erano svolte nel capannone, in povertà, ma con tanta fede ed altrettanto entusiasmo.
Nel febbraio 1972 si poterono iniziare i lavori del primo stralcio di un grandioso progetto di chiesa (a cura dell’ing. Enrico Trevisani e Zorzi della ditta Mizzi Giovanni di sant’Ambrogio di Valpolicella) e 18 novembre del 1972 furono solennemente benedetti dall’allora vescovo di Verona S. E. Mons. Giuseppe Carraio il salone-Chiesa, i locali per le attività pastorali e la canonica.
Nell’occasione, vennero celebrate le prime cresime.
Con decreto vescovile del 26 gennaio 1977 venne fatta la rettifica del confini con la parrocchia di San Pietro in Cariano (con l’aggiunta di via Filissine).
Con decreto del Presidente della Repubblica del 28 settembre 1979 venne riconosciuta la personalità giuridica della chiesa parrocchiale di san Pietro Martire.
Presso il tribunale di Verona in data 18 luglio 1986 la parrocchia di san Pietro da Verona è registrata al n. 214 del registro delle persone giuridiche.
Il data 5 ottobre 2003, dopo 35 anni, il parroco don Luigi Vicentini terminò il suo servizio pastorale e si ritirò nella parrocchia di san Massimo.
Con decreto vescovile del 07 agosto 2003 di P. Flavio Roberto Carraro, Vescovo di Verona, venne nominato parroco di Balconi don Lorenzo Accordini.
Domenica 19 ottobre 2003 fece il suo ingresso solenne.
La popolazione intanto è andata aumentando sempre più ed è ormai oltre i 2900 abitanti e 1140 famiglie circa.